Shopping compulsivo



Oggi viviamo in un mondo dove la realizzazione di sé è diventata prioritaria e dove i mezzi di comunicazione di massa forniscono una molteplicità di modelli sempre vincenti in cui identificarsi. Questo continuo rincorrere modelli irraggiungibili di perfezione crea frustrazione e rabbia, emozioni queste che non possono far altro che venir “spese” in modo compulsivo attraverso l'atto di acquistare oggetti di cui non se ne ha bisogno.

Caratteristiche dello shopping compulsivo
Lo shopping compulsivo è un disturbo che colpisce principalmente le donne e, in percentuale più bassa, anche gli uomini, soprattutto verso i 40 anni. Esso è caratterizzato da: 
  • un impulso irrefrenabile a comprare oggetti di cui non se ne ha realmente bisogno;
  •  da un senso di euforia appena fatto l'acquisto e da irrequietezza in caso non si possa acquistare in quel momento; 
  • lo shopper compulsivo inoltre non bada alle proprie possibilità economiche in quanto l'idea di acquistare qualcosa diventa il pensiero principale nella giornata, la cosa più importante a cui dedicarsi, sacrificando così le relazioni con gli altri e la propria vita affettiva.
L'apparire e il senso di vuoto
Gli oggetti più acquistati durante lo shopping compulsivo sembrano essere legati principalmente all’apparenza fisica e all’immagine esteriore: da questo presupposto ne deriva che le persone che soffrono di tale disturbo spesso strutturano la propria identità solo in base all'immagine esterna che danno agli altri, escludendo completamente il proprio mondo interno. La lotta per dare di sé una certa immagine però si accompagna inevitabilmente ad un senso di “vuoto” interno che si cerca di colmare con l'acquisto: l'identità cioè viene costruita esclusivamente con il materiale fornito dalla pubblicità o dalla cultura di massa, dando così risalto solo alla pura esteriorità a discapito della propria interiorità.

Un paradosso sociale
Acquistando oggetti la persona si sente gratificata e riceve, paradossalmente, un risposta sociale positiva in quanto l'acquisto, anche se compulsivo, è in linea con l'assetto culturale odierno che non fa altro che spingere all'accumulo producendo di continuo nuovi desideri, creando l'illusione che gli oggetti acquistati possano davvero completarci una volta per tutte.

Suggerimenti 
Alcuni suggerimenti, utili nei casi in cui non ci sia ancora bisogno di un lavoro psicologico, possono essere:
  • pagare in contanti piuttosto che con carta di credito per avere così un’idea più realistica di quanto denaro si sia speso;
  • fare una lista delle cose da comprare: ciò aiuta a comprare solo ciò che è presente nella lista e a contenere spese folli; 
  • tenere gli oggetti comprati tutti insieme ben in vista: ciò aiuta ad avere un idea più realistica di quanto si è effettivamente comprato; 
  • guardare le vetrine solo dopo che i negozi hanno chiuso; 
  • trovare un esercizio da fare quando si sente l’impulso a comprare: camminare, affrontare un discorso, etc. 
Come abbiamo visto nello shopping compulsivo ciò che si compra non è un oggetto, ma l'illusione di un altro Io, di un altro modo di essere, che tramite quell'oggetto potremo sperimentare; si compra cioè l'illusione di poter vivere un altra vita, perché quella che viviamo, a volte, non ci sembra mai abbastanza. S.C.