L'ossessione dell'ordine




Casalinghe che continuano a mettere a posto la cucina anche se è stata appena ordinata; professionisti che controllano assiduamente che tutti gli oggetti sulla loro scrivania siano sistemati; mamme che incessantemente puliscono e mettono a posto i giochi dei loro figli: ecco alcuni esempi di come si manifesta l'ansia dell'ordine, che può sfociare in un vero e proprio disturbo ossessivo.

Il problema del controllo e l'idea di perfezione  
Ciò che si nasconde dietro alla mania dell'ordine e della pulizia è spesso la necessità di tenere tutto sotto controllo, che spesso denota l'incapacità di esprimere emozioni e sentimenti. 
Per chi soffre di questa ossessione infatti l'ordine rappresenta l'illusione di poter tenere sotto controllo le proprie emozioni e situazioni: tramite l'ordine e la pulizia cioè, la persona che soffre di questa mania, si illude di poter controllare il carattere fragile ed insicuro dell'esistenza che ella non accetta; vorrebbe che tutto fosse sempre perfetto, e più si trova inevitabilmente in questa impossibilità più aumenta il suo controllo, entrando in un pericoloso circolo vizioso: infatti più si vorrebbe rimuovere il disordine, più esso apparirà prepotentemente.

Come si riconosce il disturbo?  
La tendenza all’ordine di per sé non è certo patologica anzi è spesso utilissima; diventa patologica quando la persona si sente obbligata a mettere in ordine altrimenti verrebbe subito colta dall'ansia; quando il pensiero di mettere a posto e di ordinare non è vissuto come “volontario” ma bensì indesiderato ed intrusivo: si tratta per l'appunto di un pensiero ossessivo. Altro elemento per capire se stiamo davanti ad un vero e proprio disturbo è notare la quantità di tempo che la persona passa a riordinare. Inoltre chi soffre di tale disturbo tende a sentirsi continuamente irrequieto al sol pensiero che le cose non siano ordinate come egli aveva preventivato, dove il minimo disordine basta per fa scattare uno stato di agitazione e ansia.
Che fare?  
Questo disturbo, come tutti i disturbi ossessivi, rientra nei disturbi d'ansia ed è quella che va esplorata, magari con l'aiuto di uno specialista, che può dare suggerimenti anche ai famigliari per capire come comportarsi in ogni caso specifico.

Consigli
Generalmente è importante che i famigliari non ridicolizzino le ossessioni né i rituali, né insistano affinché la persona smetta di farli: questo atteggiamento infatti non fa altro che aumentare la frustrazione di chi ne soffre; per la persona che ne soffre invece è utile imparare ad esprimersi dando così modo alle emozioni inespresse di essere diluite nel linguaggio: spesso infatti le persone con queste problematiche hanno difficoltà a comunicare certe cose o a dire di No: questo avviene perché spesso il nostro volere è in contrasto col volere degli altri a cui siamo legati e allora, pur di non sentire il peso del senso di colpa, soffochiamo la nostra volontà ricevendo in cambio aggettivi che ci fanno sentire buoni e disponibili, al caro prezzo della nostra personalità. S.C.