La rabbia: cos'è e come gestirla



Nel mondo di oggi sembra che non ci si arrabbi piu per un motivo, ma si aspetti un motivo per scaricare tutta la propria rabbia repressa: basta che ci taglino la strada, una parola fuori posto e tutto esplode.
Queste situazioni spesso sono percepite come fatti "personali" ed è questo che fa scattare la reazione rabbiosa, ma in realtà, chi ci taglia la strada, non ci conosce e non sa minimamente chi siamo. Inoltre, reagire con rabbia, crea l'illusione di poter rimettere a posto quanto già accaduto: ma in realtà non possiamo tornare indietro, ciò che è accaduto è ormai accaduto. 
Altro aspetto è che, molto spesso, la rabbia non esplode direttamente sulla situazione o sulla persona che l’ha provocata, ma viene sfogata su una persona diversa, tramite quel quel meccanismo conosciuto come “spostamento”.

Quando si accumula la rabbia
La rabbia si accumula quando non riusciamo più ad esprimere la nostra volontà. Magari facciamo quella cosa controvoglia perché dobbiamo ricambiare un piacere; magari andiamo in quel posto anche se vorremmo stare da tutt'altra parte; magari diciamo di si quando vorremmo dire di no. A lungo andare ci dimentichiamo persino cosa noi vogliamo veramente, ed entriamo in crisi. Non esprimendo più la nostra volontà, ci sembra che il mondo la fuori ci schiacci, ed ogni piccola cosa fa scattare la rabbia. 

Come gestirla
E' importante comprendere quale significato diamo a quelle situazioni che ci inducono rabbia, cosa mettono in discussione di noi stessi, quale ruolo, a cui siamo così attaccati, stanno facendo crollare. Altra cosa importante è iniziare a dire di no; imparare a rifiutare quella cosa o imparare a dire quella cosa. Insomma, entrare di nuovo in contatto con ciò che vogliamo. Dunque, se è così semplice, perché non lo facciamo? perché dire di no significa saper sopportare il senso di colpa che ne deriva: spesso infatti il nostro volere è in contrasto col volere degli altri a cui siamo legati  e allora, pur di non sentire il peso del senso di colpa, soffochiamo la nostra volontà ricevendo in cambio aggettivi che ci fanno sentire buoni e disponibili.

E' utile reprimerla?
Risulta inutile cercare di reprimerla o razionalizzarla, in quanto ciò che è represso non può far altro che esprimersi sotto un'altra forma. Né è consigliabile cercare di “capirla”, in quanto essendo irrazionale, non entra nel mondo della ragione. Essa può divenire però un modo per conoscere le nostre passioni più profonde, così da creare un ponte tra la nostra ragione e la nostra illogicità che comunque ci abita; e cercare da lì di esprimerla nel modo più efficace possibile, nel “modo giusto” , ovvero nel momento giusto e per la giusta causa.  S.C.